Che lo studio delle lingue classiche sia ormai inutile, che si tratti di noiosa e barbosa pedanteria sterile ed inattuale, che ad esso il mondo di oggi non possa e non debba dare posto, lo si è sentito spesso dire, da ragazzi ed adulti. Ma ogni volta che si parla di ciò, si scatenano sempre reazioni varie e differenti, segno che questo tema è ancora sentito come vivo, caldo ed importante; e tale è. Desidererei, dunque, con questo articolo, fare alcune considerazioni in merito, cui mi auguro possa seguire anche una risposta da parte di qualcuno. Prenderò, dunque, in considerazione il Latino, vuoi perché più vicino a noi come Italiani, vuoi perché centrale per noi come Occidentali. Anzitutto, il latino ha smesso di venire utilizzato soltanto da cinquantun anni; fino al Concilio Vaticano II, chiusosi, appunto, nel 1965, il latino, come è risaputo, era stato la lingua in cui veniva celebrata la S.Messa. Questa sua funzione gli dava valore universale, valore che, dalla nascita del